Perché tutelare il nostro sistema bancario

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Ci sarebbe molto da dire sul nuovo quadro economico che si sta’ delineando e sugli effetti economici, finanziari e sociali che si incominciano ad intravvedere.
Parliamo della contemporanea presenza di inflazione e recessione ( la così odiata stagflazione), dell’impatto sulla finanza pubblica dell’aumento dei tassi e della politica monetaria non più espansiva negli USA ed a breve in UE sino alla crisi sociale che tutti ciò provocherà.
Con la pandemia, l’Europa ha imparato cosa vuol dire operare interventi tempestivi con scelte espansionistiche e di rilancio della crescita senza rimanere prigioniera degli asettici obiettivi di finanza pubblica.
La crisi finanziaria partita nel 2008 e la conseguente crisi dei debiti sovrani, mal gestita nel nostro continente, ha sicuramente portato i nostri governi europei ad intervenire con maggiore efficacia senza commettere quegli errori a cui dedicheremo una spazio specifico nei prossimi articoli.
Oggi invece ci vogliamo concentrare sulla solita tutela di quel libero mercato che è alla base del nostro sistema economico ma che vale per solo per alcuni paesi.
Mi spiego: sarebbe immaginabile l’acquisto di aziende in settori strategici come la cantieristica, il sistema bancario, telefonico, alimentare senza una strategia condivisa con gli Stati di riferimento
L’affondo di Credit Agricole con l’acquisto del 9% della Banca Popolare di Milano senza che il MEF ne sapesse nulla, ci preoccupa.
La quantità di risparmio italiano e la concentrazione di titoli di stato gestito dal colosso francese tramite le sue partecipazioni in Anima sgr che in Amundi sarebbero a mio avviso preoccupanti.
Il sistema Paese avrà bisogno del sistema bancario per reggere l’impatto di eventuali recensioni e avrei certamente meno preoccupazioni se queste operazioni di “libero mercato” siano realmente possibili biunivocamente anche in Francia ed in Germania (la storia insegna che avere dei dubbi risulta alquanto lecito).
Sono un Europeista convinto ma il risparmio italiano e‘ uno dei principali asset strategici da tutelare sino a quando non si completerà il processo di formazione di un Europa che finalmente condividerà politiche fiscali, energetiche e di difesa del territorio con riforme sui processi decisionali come l’eliminazione dell’unanimità e la modifica dello statuto della BCE avvicinandolo allo stesso della FED negli USA in cui non sia l’inflazione l’unica variabile di politica economica ma anche la crescita sostenibile com’è per la Banca Centrale Americana.