Il concetto di costo di produzione
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All’interno di un’azienda il costo può essere definito come “quel sacrificio economico che la stessa sopporta per lo svolgimento di un’attività” (Catturi 2000) (ad esempio per l’acquisizione di un macchinario). Questo dunque nasce all’interno di quello che è il normale processo aziendale di produzione-acquisto-vendita. In particolare poi, possiamo definire il costo di produzione come “il valore monetario delle risorse impiegate per la realizzazione dei processi di produzione economica messi in atto dalle aziende” (Arcari 2013 pag 9). Questo si distingue dal costo d’acquisto in quanto, mentre il primo fa riferimento al sacrificio monetario necessario per avere la disponibilità del fattore produttivo, il secondo fa riferimento ad un calcolo che “impone l’attribuzione di un valore … ai diversi fattori produttivi impiegati (non necessariamente tutti), i cui consumi richiedono di essere rilevati attraverso il ricorso ad indicatori tecnico-fisici” (Arcari 2013 pag 10). Obbiettivo importante sarà quindi quello di attribuire tali costi ad uno specifico oggetto di riferimento, che potrà essere un prodotto, un’unità produttiva, una funzione aziendale, una classe di clienti o un’area geografica. Questo consentirà il perseguimento di alcuni importanti scopi quali:
- la realizzazione di un’analisi economica sulla redditività per comprendere le business area maggiormente redditizie per l’azienda;
- il controllo dei risultati di gestione per verificare “il grado di raggiungimento degli obbiettivi e la stima di eventuali scostamenti tra quanto preventivato e quanto ottenuto a consuntivo” (Fasone 2013 pag 15)
- lo svolgimento di calcoli sulla convenienza economica sia per le decisioni di breve che per le decisioni di lungo termine, sia per le decisioni di natura operativa che per quelle di natura strategica.
A questo punto è importante ricordare che i costi possono assumere connotati diversi nell’ambito della contabilità generale rispetto all’ambito della contabilità analitica. La contabilità generale consente la rilevazione in via consuntiva dei dati riferiti alle operazioni che l’azienda effettua con i soggetti dell’ambiente esterno (fornitori, clienti, altri operatori), permette l’osservazione degli effetti prodotti dalle varie operazioni sugli equilibri generali aziendali, rileva i fatti di esterna gestione ed è finalizzata alla determinazione del reddito di periodo. Diversamente, la contabilità analitica favorisce l’analisi dei dati riferiti alle operazioni interne al sistema aziende.
Torniamo quindi a parlare del costo di produzione; questo può anche essere definito come “l’onere sostenuto per lo svolgimento di una determinata attività produttiva” (Sòstero 1991 pag 13). Le attività produttive che possono essere oggetto di calcolo del costo di produzione sono i processi produttivi oppure le produzioni. Sono processi produttivi quando si individuano come oggetti di calcolo, all’interno della complessiva attività di un’azienda, determinate fasi di attività o singole aree produttive, che vengono chiamate centri di costo, che svolgono un’attività relativamente omogenea (Sòstero 1991 pag 14). Ad esempio le aree che si occupano della trasformazione dei fattori produttivi, le aree che si occupano dei servizi ausiliari alla produzione o le aree che si occupano della commercializzazione dei beni o servizi. Si tratta, invece, di produzioni quando si individuano come oggetti di calcolo i beni o servizi alla cui vendita o erogazione è finalizzato il processo produttivo dell’azienda (Sòstero 1991 pag 15); ci si può in questo caso riferire sia a produzioni finali già completate che a processi produttivi da cui derivano beni o servizi intermedi.
Per ciascun oggetto di calcolo è possibile individuare quali siano i beni o i servizi utilizzati nello svolgimento dell’attività produttiva: essi ne costituiscono i fattori produttivi (Sòstero 1991 pag 15). A questo punto possiamo dunque distinguere il costo di impiego dei fattori produttivi ed il costo di produzione. Il costo di produzione si calcola come somma dei costi di impiego dei fattori produttivi utilizzati per lo svolgimento dell’attività produttiva oggetto di calcolo, individuata con riferimento ad un processo produttivo o ad una determinata produzione (Sòstero 1991 pag 16).
Oltre che dalle modalità di calcolo, il costo di produzione è determinato anche dalle scelte che ne determinano la configurazione; tali scelte si riferiscono alle modalità di osservazione delle attività produttive oggetto di calcolo e alla dimensione del costo, che si riferiscono ai costi di impiego da inserire nel calcolo (Sòstero 1991 pag 18). Riguardo alla modalità di osservazione, la differenziazione può avvenire sotto due profili. Un primo profilo riguarda la collocazione delle attività produttive nel tempo: possiamo avere costi consuntivi di produzione se i costi di produzione si calcolano con riferimento ad attività svolte nel passato e costi preventivi di produzione se ci riferiamo a costi previsti per attività di futuro svolgimento (Sòstero 1991 pag 18). Un secondo profilo consente di distinguere le attività produttive a seconda che siano espressione di una realtà già verificata o prevista o che siano l’espressione di un’ipotesi alternativa per il futuro o che avrebbe potuto realizzarsi in passato: avremo quindi effettivamente un costo di produzione o potenziale di produzione