L’unico modello di sviluppo per il futuro
L’economia, non essendo una scienza esatta, va compresa nei suoi significati e nel loro utilizzo. Generalmente parliamo di sostenibilità sociale, economica ed ambientale, ma l’Europa ha ormai deciso per una restrizione del termine alla sola “Sostenibilità Ambientale”, pertanto “Sostenibile per la UE è sinonimo di Green”.
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030. È un evento storico, sotto diversi punti di vista. Nella nostra stampa in modo molto provinciale di questo evento ne ha parlato poco e non comprendendo gli impegni e i cambiamenti che esso ci sottopone per migliorare l’ambiente e dunque progettare il futuro con nuovi criteri di sostenibilità. È stata evidenziata l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, e viene definitivamente superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e si afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Tutti i Paesi sono chiamati allo sviluppo di politiche economiche che siano indirizzarle verso gli obiettivi “Agenda 2030”.
Esiste un continuo monitoraggio sui Paesi delle Nazioni Unite con lo scopo di verificare gli obiettivi raggiunti, e non è un caso che in Italia la stessa ISTAT ha definito una lista di indicatori (circa 95) che viene diffuso a dicembre, in cui si includono 38 indicatori detti BES (indicatori di benessere equo e sostenibile). Questi indicatori sono molto importanti poiché sono utili a valutare il benessere al di là del mero valore di crescita del PIL: infatti 12 dei 135 indicatori totali BES sono entrati nella legge di bilancio per valutare la qualità della stessa.
Blackrock, il più grande fondo di investimenti al mondo ha dichiarato che per il futuro si sta preparando a finanziare esclusivamente quei progetti che hanno un impatto sostenibile. Le disuguaglianze sociali, la povertà; il problema demografico ed ambientale non possono essere più considerate variabili separate dal rendimento e dalla convenienza all’investimento. Un cambio di paradigma sulle scelte degli investitori che dovrà trovare applicazione e maggiore misurabilità, sia nella costruzione dei rating da parte delle agenzie di valutazione, che nella stessa regolamentazione bancaria (Basilea 3 o 4 o altro), per la valutazione dell’affidabilità aziendale. Un percorso ormai irreversibile che il tempo renderà obbligatorio e nel tempo dovremmo imparare a sentire più spesso parlare di IMPACT INVESTING, e cioè dell’impatto che l’investimento produce nell’ambiente e dunque la sua sostenibilità. Innovazione e sostenibilità sono il perno dello sviluppo del del futuro.
Massimiliano Napoletano